martedì 10 aprile 2012

Analfabetismo Emozionale

   
 Come siamo arrivati a respingere le emozioni? 
La capacità di percepire è il principale elemento che distingue l'uomo da qualsiasi essere decerebrato. Siamo insindacabilmente a corto di capacità di sentire e non ce ne vergognamo, perché?

Vittorino Andreoli ne L'uomo di superficie scrive: 
"Non abbiamo più sogni, non coltiviamo progetti, non sopportiamo il silenzio, facciamo rumore per vincere la solitudine, sradicati come siamo dalle nostre origini, incapaci di amare, di insegnare ai nostri figli e di imparare dai nostri padri. E siamo pieni di paura."  

E' questo quello che siamo giunti ad essere pur di soffrire meno la precarietà delle nostre vite?
Raffinarsi, costruirsi, migliorarsi, protendere verso una versione più accettabile di sé può evolversi nel drammatico riadattamento di un cliché fasullo, completamente privato della sua dimensione di verità e di sostanza.
 E cosa resta?


Quando odo i passi delle emozioni che non ci sono più, nascoste sotto la spessa lastra di ghiaccio che mi divide dal passato, ho nostalgia della me che ancora sapeva emozionarsi e descrivere al mondo la poesia del proprio sentire.


  N.Bonnet

4 commenti:

  1. La mia più grande fragilità è la sensibilità,
    la mia più grande dote è la sensibilità.
    Chi è sensibile e sente, oltre che al suo, anche il dolore degli altri, o ne viene sopraffatto, o ne esce più maturo.
    Bisogna avere molto coraggio per affrontare il dolore, non tutti sono coraggiosi, la paura blocca e si finge, nell'illusione che l' inconsapevolezza ci protegga, non è così, la vita prima o poi fa i suoi conti.

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  2. "Io sono fragile e paradossalmente sono portato a parlare di forza della fragilità (...) e il dolore è una qualità dell'essere fragili. (...) Ecco perché voglio gridare la mia fragilità, a tutti coloro corrono da me per ancorarsi ad una roccia. (...) Devono saperlo che semmai si attaccano a un vetro di Boemia, un vaso di Murano, colorato, magari soffiato in forme curiose e piene di fascino. Come un vetro io tante volte ho corso il rischio di rompermi. Una gracilità però che aiuta l'altro a vivere, che mi ha permesso di capire la fragilità e rispettarla (...) La fragilità rifà l'uomo , la potenza lo distrugge" da "L'uomo di vetro" di Vittorino Andreoli :)

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  3. Io ho il problema opposto: sono ipersensibile!
    Amo la scena del mercato de Il favoloso mondo di Amelie!

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  4. L'ipersensibilità è un dono! A volte rende la vita difficile ma rimane un dono, enorme! ;)

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